giovedì 11 marzo 2021

" Giardini Segreti 2021 " Venezia copyright@phRoy



Giardini Segreti 2021


                          “  Giardini Segreti Venezia 2021 “

Devo anche quest’anno  alla sorridente insistenza dell’amico Roy  Leutri la presentazione del suo bello e atteso calendario artistico,che accompagna con eleganti e raffinate fotografie  l’anno futuro 2021, ancora sconosciuto e forse temibile,  come quello che per fortuna è oramai alle spalle.

Nel 2020 a Venezia l’”acqua granda” ha violato “democraticamente”, non solo i palazzi piu’celebri, ma spogliato pure le dimore borghesi e soprattutto, i fondachi e i magazzini, dove veniva assiepata la mercanzia invenduta, diventata col passare del tempo, quasi più preziosa delle suppellettili e dei sontuosi arredi di Casada.

L’acqua non ha risparmiato, Basiliche, fondachi,  case private e palazzi signorili, stendendo uno strato di fango untuoso ed unitario, dove si mescolavano incensi ed esalazioni demoniache.

I palazzi piu’ celebri e la stessa  Basilica Marciana  che avevano resistito nei secoli agli insulti del tempo, alle spoliazioni napoleoniche, erano  immersi in una  melma appiccicosa e maleodorante e sembravano guardarsi l’un l’altro sconfitti,  riflettendosi in un paesaggio spettrale, come uscito  in uno scontro tra galassie.

 

La fine di Venezia sembrava arrivata e nulla pareva si potesse opporre a questa nuova spaventosa sciagura.

Mentre le acque defluivano lente, marciava su Venezia quasi un esercito di restauratori da tutto il mondo.

Calava insensibile al fetore, per riportare  Venezia  al suo consueto splendore.

 

Ora Venezia ha ritrovato il suo volto abituale e si è spento l’interesse dei fotografi da tragedia.

 

Leutri infaticabile, spenti i clamori della cronaca, ha riportato su Venezia la sua  ricerca fotografica, sofisticata e resa sensuale dalle affascinanti modelle orientali a cui si affida.

 

Un‘ accoppiamento ideale, nella prospettiva della storia della città, che per prima aveva intrecciato rapporti economici con l’Oriente attraverso  la potente famiglia di Marco e degli altri Polo.

 

Leutri sceglie con molto gusto e con un’ attenta selezione le  sue modelle, che rappresentano

un ideale di bellezza rarefatta ed inaccessibile. Saranno state così affascinanti e sinuose le prime mandarine sbarcate sulle rive?

 

 

Leutri ha da tempo accesso ai giardini piu’ nascosti ed esclusivi di Venezia,  quelli davanti ai quali sfilano  veloci i vaporetti ed i  passeggeri percepiscono  per pochi attimi solo la frescura  delle chiome degli alberi che sfilano via veloci in  giardini preclusi al turismo di massa.

 

In quei giardini si muovono agili, pur nella fissità della fotografia le modelle orientali che Leutri predilige anche in questo calendario.

 

I gesti aggraziati, le movenze sinuose i contrasti di  luci ed ombre di bianco  di nero, si sposano perfettamente alla città che per prima ha  abbracciato l’Oriente.

 

Chi ha avuto la rara occasione di sorvolare Venezia con un aliante da turismo, resta stupito dalla densità di piccole aree verdi che gareggiano con il mare intorno: sono i giardini segreti di cui i Veneziani sono gelosi custodi e tengono il vanto: come usciti da un libro di favole orientali, costituiscono la trama e l’ordito della città.

Vista dall’alto Venezia rivela segreti ancora piu’ stupefacenti che sembrano nascere dalla acque del mare.

 La laguna contempla  così i suoi capolavori  immersi ed emersi. Solo pochi  fortunati conoscono la realtà dei giardini Veneziani, che portoni ben chiusi precludono al turista ed la suo occhio blasfemo.

Roy Leutri ha avuto la fortuna di penetrare in questo mondo esclusivo  in cui la  modella Angela,  che lo accompagna,  trova la sua dimensione ideale, sfolgorante nel verde contorno dei giardini.

 

L’occhio di Leutri è attento e fermo nel ricercare questi scorci di incanto e di poesia,  fissandoli nelle sue sofisticate fotografie che ci mostrano un mondo assai più aderenti alla Venezia originaria ed in antitesi a quella banalmente turistica di oggi.

 

                                                                                                                         Piera Rizzolatti

                                                                                                                      Università di Udine






https://www.royleutrifineart.it/galleria

https://www.youtube.com/channel/UCLEdRoG7rVafgAx6t61V6GQ 

 

 

 

 

   

 

    

" Tuscany Charo 2012 " copyright@phRoy

FineArt-R 3000 Epson Black/white Stamp by Film Neopan FUJIFILM 400 asa 24x36
Calendar 2012 -Exhition
Presentato, Scritto dalla : doc Piera Rizzolatti ( Univ. di Udine ) .
Photographer: Roy Leutri
Location , Tuscany -August 2011


lunedì 1 gennaio 2018

Roy Leutri, da sempre, sceglie, come protagoniste della sua superba maestria fotografica, superbe bellezze femminili: si impone fra tutte il ricordo della giovane e bellissima Charo, immersa in un campo di girasoli dalle corolle  quasi appassite.
Vi è da parte di Roy una ricerca accurata del contesto che non può essere casuale: ha la funzione di esaltare la bellezza  femminile che posa, ma anche e, forse di più, di aprire spiragli sul vissuto dell’Artista, alla ricerca di sè e della sua storia familiare:  in quest’ultimo caso lo sfondo è offerto da una Venezia misteriosa e lontana dai percorsi turistici, ma prodiga dei languori provocati da sconosciute e fatiscenti muraglie, pigri e remoti canali veneziani.
Roy e i suoi scatti sembrano, infatti, ricercare la magia dei luoghi sconosciuti o disabitati, quasi ai confini dello spazio e del tempo, luoghi sui quali balza prepotente il gesto garbato di una bella donna: è forse una fata che illumina le valli arcaiche del Friuli occidentale e i naturali grafismi di case e stavoli abbandonati? Sempre un misterioso archetipo di bellezza femminile dà vita alla  velata malinconia dei ruderi abbandonati di un borgo rurale che s’illumina d’inattesi gesti quotidiani.

Le creature sfocate ed evanescenti, che hanno segnato la più recente ricerca fotografica di Roy Leutri lasciano il posto, in quest’ultima fatica dell’Artista, ad una bellezza sfolgorante ed esotica: la bellissima e divina Giulia, concreta creatura dalla misteriosa ed irraggiungibile bellezza orientale.
Nella sequenza fotografica proposta dall’Artista regista, si accampa, come prima e tematica inquadratura, il volto bello e misterioso di Giulia, la protagonista di questa nuova stagione di ricerca di Roy Leutri, che punta l’obbiettivo della sua macchina sul rilievo della bocca appena dischiusa e promettente: i tratti di una vera bellezza cinese, tratti evidenziati da un trucco sapiente che mette in risalto anche il taglio caratteristico degli occhi dalle folte ciglia oblique, illuminato da due candide perle: aggraziato un candido drappeggio di velo, cinge il collo della divina creatura mirabilmente ritratta.
Giulia posa disinvolta, altrove, balzando con la serica massa di capelli neri da una nuvola di cespugli che la avvolge di bianco, per esibirsi con la grazia di una bambina all’angolo estremo di  un fondale, dove la perentorietà di linee parallele in primo piano e di strutture architettoniche sullo sfondo è addolcita da quella natura caotica e disordinata che Roy Leutri ama introdurre nei suoi scatti, per sottolineare la pulizia formale su cui, per contro, si incentra il fuoco dell’obbiettivo.
Non la Venezia tradizionale, di canali, fondamenta e scorci di palazzi, che altrove aveva fornito ispirazioni a Roy, ma un ambiente lagunare deserto e spopolato, quello delle sacche, ovvero degli slarghi dei canali, delle valli da pesca, delle dune, e delle mèsole (le strisce in lieve rilievo dove la corrente trasporta e  accumula la sabbia) fa da sfondo al poetico servizio fotografico di Roy Leutri: una Venezia sconosciuta ai turisti e, probabilmente, agli stessi veneziani.
Il contesto si mostra perfetto, così selvaggio e solitario per dare risalto non solo al volto esotico di Giulia, ma alla sua composta gestualità: dita incrociate in felice contrasto con la rigidità dei fissi elementi di contorno, come i pali che si riflettono nelle acque torbide del canale, braccia aperte e viso sognante terre lontane, mentre la brezza che viene dal mare muove appena il serico velo che le cinge il collo lungo e e sottile.
Altri scatti concentrano l’attenzione sul contrasto dei lunghi nerissimi capelli della modella biancovestita: bambina innocente e nel contempo donna conscia della seduzione che può produrre il suo corpo flesso, sotto l’obiettivo, in pose languide e sensuali.
L’estrema naturalezza nel gioco di spigoli ottenuto dalla disposizione di un gomito o di un ginocchio, non possono che trovare un equilibrato contrasto nei pochi elementi di contorno esotici, naturalmente, come il vezzoso ombrellino, il ventaglio, graziosamente esibito, mentre il fuoco dell’obiettivo sta puntato sul cappellino cinese appeso ad una porta, sulla quale gravita la mossa aggraziata del ginocchio, pure appuntito, di Giulia.
Come si addice ai luoghi appartati e scarsamente abitati del mondo misterioso delle barene, il volto di Giulia si dispone ad enigmatici sorrisi, mentre le mani accarezzano i rari elementi di un’architettura dalle linee sobrie ed essenziali, tondeggianti: un grosso otre su cui si allunga la bella mano della fanciulla inginocchiata e seminascosta dal suo prezioso ventaglio; la grande cappa di un camino rotondo, sfiorata da una Giulia assorta e misteriosa. Un palo, uno dei classici pali che segnano i percorsi nella laguna fornisce un appoggio a Giulia, la valigia ai piedi, nell’atto di lanciare uno sguardo ai luoghi da cui partì la famiglia dei Polo alla conquista dell’Oriente misterioso.

Piera Rizzolatti
Università di Udine.

venerdì 6 ottobre 2017

Divina Giulia 2018

Friuli Venezia Giulia

Roy Leutri - Divina Giulia

Roy Leutri mostra fotografica Divina GiuliaRoy Leutri, da sempre, sceglie, come protagoniste della sua superba maestria fotografica, superbe bellezze femminili: si impone fra tutte il ricordo della giovane e bellissima Charo, immersa in un campo di girasoli dalle corolle  quasi appassite.
Vi è da parte di Roy una ricerca accurata del contesto che non può essere casuale: ha la funzione di esaltare la bellezza  femminile che posa, ma anche e, forse di più, di aprire spiragli sul vissuto dell'Artista, alla ricerca di sè e della sua storia familiare:  in quest"ultimo caso lo sfondo è offerto da una Venezia misteriosa e lontana dai percorsi turistici, ma prodiga dei languori provocati da sconosciute e fatiscenti muraglie, pigri e remoti canali veneziani.
Roy e i suoi scatti sembrano, infatti, ricercare la magia dei luoghi sconosciuti o disabitati, quasi ai confini dello spazio e del tempo, luoghi sui quali balza prepotente il gesto garbato di una bella donna: è forse una fata che illumina le valli arcaiche del Friuli occidentale e i naturali grafismi di case e stavoli abbandonati" Sempre un misterioso archetipo di bellezza femminile dà vita alla  velata malinconia dei ruderi abbandonati di un borgo rurale che s"illumina d'inattesi gesti quotidiani.

Le creature sfocate ed evanescenti, che hanno segnato la più recente ricerca fotografica di Roy Leutri lasciano il posto, in quest"ultima fatica dell'Artista, ad una bellezza sfolgorante ed esotica: la bellissima e divina Giulia, concreta creatura dalla misteriosa ed irraggiungibile bellezza orientale.
Nella sequenza fotografica proposta dall'Artista regista, si accampa, come prima e tematica inquadratura, il volto bello e misterioso di Giulia, la protagonista di questa nuova stagione di ricerca di Roy Leutri, che punta l'obbiettivo della sua macchina sul rilievo della bocca appena dischiusa e promettente: i tratti di una vera bellezza cinese, tratti evidenziati da un trucco sapiente che mette in risalto anche il taglio caratteristico degli occhi dalle folte ciglia oblique, illuminato da due candide perle: aggraziato un candido drappeggio di velo, cinge il collo della divina creatura mirabilmente ritratta.
Giulia posa disinvolta, altrove, balzando con la serica massa di capelli neri da una nuvola di cespugli che la avvolge di bianco, per esibirsi con la grazia di una bambina all'angolo estremo di  un fondale, dove la perentorietà di linee parallele in primo piano e di strutture architettoniche sullo sfondo è addolcita da quella natura caotica e disordinata che Roy Leutri ama introdurre nei suoi scatti, per sottolineare la pulizia formale su cui, per contro, si incentra il fuoco dell'obbiettivo. //segue//

domenica 18 dicembre 2016

Sposa Bianca 2017


                           " Sposa Bianca " 2017 

                         con,       Charo Galura  

                 e le scritture :    Piera Rizzolatti

                   fotografia :      Roy Leutri .